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Collegamento con il tessuto urbano

    Il nuovo edificio di via De Amicis 154, progettato da Giovanni Vaccarini Architetti nel centro di Pescara, reinterpreta il concetto di struttura residenziale, coniugando la tipologia tradizionale con una connessione più diretta con l'ambiente urbano.

    Concepita come una serie di residenze sovrapposte, la nuova struttura architettonica si apre alla città grazie a vaste terrazze che si estendono in modo variabile intorno a un nucleo centrale. Il piano terra dell'edificio è arretrato rispetto alla facciata che da sulla strada, occupando solo una minima parte del lotto e creando le condizioni di continuità con lo spazio pubblico circostante. Il centro di Pescara è costruito su un tessuto urbano moderno in cui la costa adriatica e il suo sviluppo lineare costituiscono un riferimento fondamentale. Giovanni Vaccarini, il cui studio ha sede a Pescara da molti anni, ha costantemente esplorato le sue idee architettoniche in questo contesto e nelle culture che lo hanno plasmato. Per Vaccarini, la città di Pescara è un luogo di sperimentazione, dove può modificare tipologie consolidate.

    La palazzina, edificio residenziale plurifamiliare e punto focale della sua ricerca, è una di queste tipologie.

    Il nuovo edificio è vicino al Riviera 107, completato due anni fa sul lungomare di Pescara, dove Giovanni Vaccarini aveva già iniziato a esplorare la sua reinterpretazione della palazzina nel contesto dell'Adriatico. Questo progetto ha attirato l'attenzione della stampa e della critica, non solo per le sue originali scelte compositive, ma anche per il modo in cui ha integrato l'edificio residenziale nel contesto pubblico. Come il nuovo edificio di via De Amicis, Riviera 107 non è stato confinato in un perimetro privato, né si è affermato lungo il fronte stradale. Ha invece trovato una soluzione ibrida e intermedia che ridefinisce il ruolo dell'edificio nella città. Questo approccio consente all'architettura di interagire con il contesto, sfidando la tradizionale separazione tra spazio pubblico e privato.

    Questo nuovo progetto si trova all'angolo di un isolato urbano vicino alla costa, a breve distanza dalla centrale Piazza Salotto. Circondato da viali alberati e da diversi edifici architettonicamente significativi, incarna una visione contemporanea che pone una forte enfasi sulla connessione con il tessuto urbano circostante e con lo spazio pubblico.

    L'edificio appare come una serie di piani sovrapposti con terrazze lussureggianti che circondano completamente gli appartamenti, proiettandosi verso la città in più direzioni. Gli spazi abitativi sembrano estendersi centrifugamente attorno al nucleo centrale dell'edificio, che ha un ingombro minimo a livello del suolo, creando un gioco dinamico di estensione e contrazione. Questa configurazione sfrutta le linee di vista e stabilisce connessioni visive e spaziali con l'area circostante, creando un rapporto coinvolgente e rivolto verso l'esterno.

    Visto in pianta dal livello della strada, l'edificio presenta un nucleo centrale compatto che occupa solo una parte del lotto di costruzione. Quest'area centrale funge principalmente da ingresso ai piani superiori, con una passerella che si estende sul marciapiede, invitando i visitatori a muoversi attraverso il volume da un lato all'altro. Ai livelli superiori, questo concetto è invertito: ogni piano si estende in misura diversa, creando un profilo dell'edificio aperto e dinamico. L'approccio di Vaccarini a questo progetto mira a reinterpretare la tipologia dell'edificio a blocchi, incorporando un concetto distributivo unico plasmato da viste inaspettate sul mare e sul contesto urbano. Il risultato è che la palazzina assume l'aspetto di una suggestiva serie di ville sovrapposte.

    L'edificio può essere visto come un organismo vivente guidato dalla necessità di ricercare luce, viste e opportunità di connessione. I suoi sei piani fuori terra si estendono in modo variabile, spingendosi verso l'esterno dove l'ambiente urbano lo consente, alla ricerca di scorci del paesaggio tra mare e montagna. Sul lato nord-ovest, dove la sporgenza è più pronunciata, una serie di sottili colonne in acciaio - tre singole e tre gemelle - si innalzano in modo irregolare. Queste colonne accentuano la percezione di verticalità e contribuiscono all'integrità strutturale dell'edificio.

    La ricerca di uno spazio urbano contemporaneo è evidente anche nella decisione di arricchire l'edificio con numerose e sottili linee di luce che si irradiano dal nucleo centrale. Collocate principalmente sotto i piani sporgenti, queste linee di luce continuano spesso lungo le pareti verticali, sottolineando il tema dell'estensione dell'esperienza di vita in città. In questo modo, non solo migliorano il rapporto visivo dell'edificio con lo spazio circostante, ma gli conferiscono anche un senso di riconoscimento e di partecipazione alla vita pubblica.

    Giovanni Vaccarini è un architetto noto per il suo lavoro sugli spazi residenziali contemporanei, che combina una composizione di alta qualità con un design innovativo. Si è a lungo concentrato sul tema dell'architettura residenziale, dedicando una ricerca significativa all'evoluzione della “palazzina” e al suo ruolo nel plasmare il paesaggio urbano della città adriatica. Il contributo di Vaccarini va oltre la pratica e si estende alla ricerca accademica, in particolare all'insegnamento universitario. Tra i progetti più recenti del suo studio, Giovanni Vaccarini Architetti, figurano il Presidio Ospedaliero Giovanni Paolo II di Ragusa, l'Istituto Omnicomprensivo Giovanni XXIII di Avezzano e il Collegio Giuseppe Mazzini di Pescara, tuttora in costruzione. La sua opera continua a influenzare il panorama architettonico italiano. Un nuovo libro curato da Manuel Orazi, recentemente pubblicato dalla casa editrice italiana LetteraVentidue, offre un'esplorazione critica dell'opera di Giovanni Vaccarini Architetti e del suo profondo rapporto con la regione adriatica, dove sono stati realizzati molti dei progetti dello studio.

    — 25 Marzo 2025 —